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In base al tipo di vita presente, il territorio terrestre può essere suddiviso in grandi aree geografiche omogenee, in ciascuna delle quali l’insieme di piante e animali presenti (flora e fauna) si è evoluto in condizioni simili e presenta per questo motivo un certo grado di affinità tra le specie che lo compongono.
Ciò ovviamente riguarda anche gli insetti e, in particolare, quelli che attaccano i beni culturali, che quindi risulteranno diversi nelle varie zone considerate. Tuttavia sono sempre possibili scambi di specie tra diverse regioni geografiche; molto spesso questi trasferimenti sono causati dall’uomo, sia per interesse diretto, come nel caso di molte piante coltivate, sia per disattenzione. Gli insetti dei beni culturali sono particolarmente esposti a questo tipo di rischio, proprio per la facilità con cui possono essere spostati unitamente al manufatto in cui si trovino. Essi quindi tendono a colonizzare ogni nuovo ambiente o substrato che sia loro favorevole e che ovviamente rientri nell’ambito termo-igrometrico di sviluppo tipico di ogni specie.
Appare evidente come gli scambi di materia prima, operati dall’uomo su scala mondiale, così come il commercio di beni finiti (spesso anche antichi), possono essere all’origine dell’introduzione di specie esotiche, che talvolta sono in grado di insediarsi in modo definitivo nei nuovi ambienti. Va sottolineato che il rischio riguarda soprattutto ambienti temperati e caldi di varie zone del globo. Per questo motivo il traffico di merci è sottoposto a varie misure di controllo e di quarantena, cioè di isolamento e osservazione prolungata al fine di escludere la presenza di eventuali organismi indesiderati.
Se una specie di insetto riesce tuttavia a sfuggire ai controlli, allora il fattore limitante il suo insediamento sarebbe rappresentato soprattutto dalla possibilità di trovare substrati di sviluppo idonei e dalla presenza di un numero minimo di colonizzatori in grado di formare un primo nucleo di individui. Certamente la disponibilità di ambienti riscaldati favorisce la sopravvivenza e la riproduzione degli insetti introdotti, che altrimenti rimarrebbero circoscritti o verrebbero eliminati del tutto.
Il caso del Coleottero Lictide lignicolo Lyctus brunneus Stephens, ormai cosmopolita, rappresenta un esempio emblematico. Se un insetto colonizza in modo definitivo una nuova regione geografica viene definito “acclimatato”. L’acclimatazione è il processo attraverso il quale ciò si realizza.
È importantissimo considerare questa possibilità quando si debbano identificare esemplari di insetti infestanti: nel momento in cui ci si trovi di fronte a individui che sembrano non appartenere a nessuna delle specie segnalate per quei determinati ambiente e/o substrato, si può ipotizzare l’insediamento di una specie importata accidentalmente