ACARI E BETILIDI

Sulle punture dell'acaro occorre applicare una crema cortisonica ed eventualmente assumere un antistaminico per bocca. Può essere necessario anche assumere cortisone per bocca. È fondamentale verificare che i ponfi non si siano infettati. In persone particolarmente reattive l'attacco dell'acaro può scatenare una reazione allergica"
All’insorgere dei primi sintomi e prima di intraprendere qualunque inziativa, si raccomanda di contattare il proprio medico curante.
CHE COSA SONO I PARASSITI?
Trattasi di nemici naturali dei tarli che necessitano di attaccare l’ospite designato per nutrire se stessi e la prole (come gli Acari) o per completare lo sviluppo preimmaginale delle successive generazioni (come i Betilidi).PERCHÈ OCCORRE PRESTARE ATTENZIONE?
I tarli e le termiti, in quanto insetti che si nutrono del legno, non attaccano l'uomo.Gli Acari come Pyemotes e i Betilidi come Scleroderma, invece, quando non trovano sufficienti insetti xilofagi (tarli) da parassitare, possono attaccare l'uomo.
Come faccio a capire se sono stato punto dagli Acari dei tarli del legno?
La puntura genera una piccola lesione cutanea molto pruriginosa (il prurito può durare anche due settimane), detta in termini medici “strofulo”, ovvero una lesione rossastra in rilievo della cute, dotata spesso di una piccola vescicola centrale che rapidamente evolve in una crosticina. In sostanza, un ponfo con un puntino al centro. L’acaro in genere punge l’uomo ripetutamente nella stessa area provocando più lesioni ravvicinate ed in fila.
Le lesioni compaiono da pochi minuti fino a molte ore dopo le punture (12- 16 ore) e guariscono lentamente. Si localizzano principalmente al tronco, mentre raramente sono colpiti le gambe, le mani e il capo.È molto difficile riconoscere se le punture apparse sul corpo siano state causate da questo acaro. Questo è dovuto al fatto che:
Come faccio a capire se sono stato punto dallo Scleroderma?
Il veleno iniettato con le punture è molto attivo e, nel caso in cui si venga a contatto con la femmina di Scleroderma (i maschi non sono forniti di aculeo), si può essere punti in modo molto doloroso: ad esempio lavorando su tavoli o sedendosi su poltrone o sedie infestati da tarli a loro volta attaccati dai Betilidi. La puntura provoca generalmente ponfi anche molto evidenti, ma localizzati, mentre reazioni allergiche possono manifestarsi con pruriti e gonfiori diffusi o addirittura febbre.

ACARO DEL TARLO
(Pyemotes ventricosus)
L’acaro del tarlo è un piccolissimo artropode imparentato con le zecche; da adulto ha quattro paia di zampe e un apparato boccale pungente-succhiatore. Solitamente si nutre a spese dei tarli: li punge e inietta loro un veleno che ha doppia funzione, paralizzante e digestiva. Una volta che i tessuti del tarlo sono liquefatti, l'acaro li succhia, nutrendosene.
Quando non trova insetti xilofagi di cui nutrirsi, attacca l'uomo. Le punture dell'acaro del tarlo provocano sulla pelle piccole vescichette che danno un forte prurito.
BETILIDI
(Scleroderma domesticum, Scleroderma brevicorne)
Gli Scleroderma sono parassitoidi appartenenti alla classe degli Insetti (Imenotteri, Aculeati, Betilidi). Questi insetti, che vivono e si sviluppano a spese di larve di coleotteri e lepidotteri, hanno dimensioni molto ridotte ed essendo privi di ali e di colore scuro, possono facilmente essere scambiati per formiche. Le femmine paralizzano le larve ospiti iniettando, con l’aculeo di cui sono fornite, un secreto velenoso; successivamente le utilizzano sia come alimento sia come substrato per l’ovideposizione. Nelle abitazioni infestate da tarli è frequente la presenza anche di esemplari di Scleroderma che, se non trovano sufficienti insetti xilofagi da parassitare, possono attaccare l’uomo.
Scrivici per avere informazioni
CHIAMA SUBITO IL NOSTRO NUMERO VERDE 800-017-763 O SCRIVI A info@antitarli.it