La Sala dei Duecento
L’ampia sala fa parte del nucleo più antico del palazzo, edificato tra il 1299 e i primi decenni del secolo seguente. Costruita per ospitare le riunioni del Consiglio cittadino e detta anticamente Sala del Popolo o del Comune


„Attacco da parte di tarli Anobidi.”
Costruita per ospitare le riunioni del Consiglio cittadino e detta anticamente Sala del Popolo o del Comune, assunse l’attuale denominazione nel XVI secolo. La funzione originaria della sala decadde a seguito dell’ascesa al potere del duca Cosimo I de’ Medici, che fece realizzare i venti preziosi arazzi con Storie di Giuseppe Ebreo, per ornare le pareti del vasto ambiente in occasioni particolari. Solo dopo la cessione del palazzo al Comune di Firenze, nel 1872, tornò a svolgere la sua antica funzione di sede delle riunioni del Consiglio cittadino. Tra lo stesso anno e il seguente, gli arazzi con Storie di Giuseppe Ebreo che nel frattempo non erano entrati a fare parte della Guardaroba Reale, furono ricollocati nella Sala dei Duecento, con un fantasioso allestimento nel quale i dieci mancanti, quelli fino ad oggi del Quirinale, erano sostituiti da panni di diversa provenienza. Gli arazzi, da molto tempo divisi tra il capoluogo toscano e il Quirinale a Roma, grazie al più recente intervento di restauro, sono tornati alla loro sede originale all’interno di Palazzo Vecchio.

