I Tarli del Legno

Molti degli edifici esistenti nel nostro paese sono costruiti con travi in legno e supporti per tetti, il che rappresenta un problema particolare. L'Italia vede livelli di umidità dell'aria relativamente alti, questo rappresenta l'ambiente perfetto per i tarli. Molte famiglie soffrono di infestazioni da tarli e, se lasciate incontrollate, i tarli possono indebolire pericolosamente l'integrità strutturale di una casa.

Perché questi minuscoli insetti rappresentano una tale minaccia per i proprietari di case e aziende in tutto il paese? Non solo rendono le travi in legno all'interno delle case meno esteticamente gradevoli, ma ne indeboliscono anche l'integrità. In alcuni casi l'infestazione potrebbe portare a un grave indebolimento del legno strutturale, che ha portato a cedimenti delle travi e dei supporti del tetto. Questo è il motivo per cui è imperativo monitorare vecchie travi e legname e tenere d'occhio eventuali segni di buchi freschi, polvere di legno e persino coleotteri vivi.
COSA SONO I TARLI?
Con il termine tarlo si definisce genericamente un nutrito gruppo di specie di insetti appartenenti all’ordine dei Coleotteri,
che abitualmente dimora all’interno del legno per cibarsene (insetti xilofagi). Durante il proprio ciclo vitale l’adulto deposita le uova (in numero variabile a seconda della specie) all’interno del legno stesso. Queste uova poi si schiudono in piccole larve che trascorrono la prima parte della loro vita nutrendosi, prima di impuparsi, emergere e volare via come un coleottero completamente formato.PERCHÈ OCCORRE PRESTARE ATTENZIONE?
I tarli sono insetti xilofagi ovvero si nutrono di legno, deteriorandone la struttura, facendogli perdere consistenza, fino a sgretolarlo, provocando ingenti danni in termini economici e di sicurezza.
Recano danni gravi a legno strutturale, pavimenti in parquet, rivestimenti, battiscopa, mobili, manufatti in vimini e compensato. La presenza di fori sulla superficie è il danno svolto prevalentemente dagli adulti ed indicano la fuoriuscita dell’insetto che ha completato il proprio ciclo (solitamente in primavera e autunno) ed è sfarfallato all’esterno. Le larve si nutrono di cellulosa, amido e lignina e depositano fibre di legno (detto rosume) ed escrementi. La presenza dei fori sulla superficie legnosa è indicativa quindi di uno sviluppo già terminato; a seconda della specie, all’interno del legno potrebbero restare soltanto gallerie vuote, che rappresentano una grave minaccia sia per la salute che per l’integrità della mobilia e di qualsiasi manufatto in legno, in quanto ne compromettono la stabilità e robustezza. L’insetto si accresce a spese sia di legni duri come noce, ebano, mogano, ecc., sia di legni morbidi come le conifere, scavando delle gallerie irregolari che terminano con la formazione del caratteristico foro di forma tonda. Sono molto comuni le infestazioni dei mobili antichi, dei travi, dei pavimenti in legno, dei tavolati, dei battiscopa. Gli ambienti comunemente infestati sono cantine, solai, magazzini, camere, sale, ripostigli e giardini. La temperatura minima necessaria all’accrescimento è di 13-14 °C e l’umidità relativa deve essere superiore al 50%. In generale il tarlo predilige deporre le uova nel legno situato in ambienti domestici, perché questo è di più facile digeribilità. Sono capaci di devastare irrimediabilmente un tetto intero. Travi, mobili e parquet hanno vita breve quando vengono attaccati da questi insetti.


CAPRICORNO DELLE CONIFERE
(Hylotrupes bajulus Linnaeus)
Il Caprircorno delle conifere è un tarlo lungo circa due centimetri ed è diffuso in Europa, Asia, Africa e America settentrionale.
La durata del suo ciclo vitale varia a seconda della temperatura dell’ambiente in cui vive: in alcuni casi (rari), dove la temperatura è più elevata, questo parassita può vivere fino a 17 anni.
Questo tarlo attacca principalmente il legno delle conifere, come abeti, pini e larici; predilige i legni teneri perché quelli duri contengono una sostanza tossica per lo sviluppo delle larve.
Le infestazioni di questo parassita si diffondono con facilità perché gli adulti sono dei buoni volatori.
Curiosità: il Teatro Alighieri di Ravenna rimase chiuso per un anno a causa dei danni provocati dall’infestazione del Capricorno delle conifere.CAPRICORNO DELLE LATIFOGLIE
(Hesperophanes cinereus Villers)
Il Capricorno delle latifoglie è un tarlo di colore bruno, e ha il corpo ricoperto di una fine peluria; la femmina è più lunga del maschio e depone dalle 100 alle 200 uova.
Questo insetto xilofago attacca diversi tipi di legno: robinia, faggio, cerro, pioppo, noce e castagno.
E’ considerato uno dei tarli più pericolosi per il legno strutturale.Le larve, infatti, scavano gallerie di notevole dimensioni, raggiungendo anche il centro della sezione delle travi.
In caso di infestazione elevata l’indebolimento della struttura portante è tale da portare al crollo del tetto o del soffitto. Curiosità: il Capricorno delle latifoglie è soprannominato anche “longicorno”, a causa delle lunghe antenne ripiegate all’indietro; proprio le antenne conferiscono a questi tarli l’aspetto di un capricorno.
COLEOTTERI ANOBIDI
(Anobium puctatum, Xestobium rufovillosum e Nicobium castaneum)
Conosciuti comunemente come "tarli del legno", i Coleotteri anobidi sono insetti di colore scuro e uniforme, hanno il corpo allungato e dimensioni variabili tra i 3 e gli 8 millimetri.
Questi insetti attaccano indifferentemente sia legni di latifoglie che di conifere.
Essi sono inoltre in grado di compromettere sia il legno appena lavorato che quello morto da lungo tempo, dal momento che sono in grado di digerire sia la lignina che la cellulosa.Per questa caratteristica, i coleotteri anobidi risultano particolarmente pericolosi per arredi lignei di pregio o di interesse storico.
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